Crittografia su Whatsapp, è questa la novità dell’ultimo aggiornamento dell’app di messaggistica più usata al mondo. In questo modo i messaggi saranno criptati tramite crittografia end-to-end prima di essere mandati al server dell’app e al destinatario. In parole povere il messaggio potrà essere letto soltanto da chi lo invia e da chi lo riceve. Nessun altro potrà conoscere il contenuto dei vostri messaggi, neanche Whatsapp.
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La crittografia end-to-end è attiva automaticamente e quindi non c’è bisogno di compiere alcuna azione, se non aver aggiornato l’app. Infatti verranno crittografati soltanto i messaggi tra contatti aventi l’app di Whatsapp aggiornata.
Questi sono i 2 avvisi visibili dalle informazioni dei vostri contatti:
Se l’avviso indica che non è possibile cifrare i messaggi (come il secondo dell’immagine sopra), allora il destinatario non ha l’app aggiornata. Nonostante questo, il servizio al momento non funziona sempre per tutti i contatti e probabilmente è un problema momentaneo.
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Cosa cambia con la crittografia su WhatsApp?
Come già detto, nessuno oltre al mittente e al destinatario, potrà leggere il messaggio. Questo implica che ad esempio, neanche la polizia di nessun paese al mondo potrà chiedere a Whatsapp di vedere i messaggi inviati e ricevuti da un criminale, proprio perché neanche la società stessa li può leggere.
Ora si potrà pensare che forse questa politica di assoluta privacy possa essere controproducente, infatti degli ipotetici terroristi ora possono comunicare con la certezza di essere in piena riservatezza, ma bisogna capire che nel futuro le nostre comunicazioni potrebbero essere utilizzate per qualsiasi scopo, anche da governi o da società di portata mondiale.
Come ha detto Jan Koum (fondatore di WhatsApp) a Wired, riguardo il controllo da parte dei governi:
“Magari volete fidarvi del governo, ma non potete perché non sapete come le cose possano andare in futuro”
Oltre a questo, il mondo informatico e soprattutto la comunità del web ha da sempre combattuto di principio contro la manipolazione, la privatizzazione e il governo del web da parte di qualcuno. Proprio perché il web nasce aperto e accessibile a tutti in modo diretto senza alcun intermediario e sono gli utenti stessi a poterlo influenzare.
Un altro aspetto positivo guardando al futuro, è quello della possibilità da parte di aziende o enti ospedalieri ad esempio, di essere in contatto con i clienti assicurandosi una assoluta riservatezza. Infatti non bisogna scordarsi che Whatsapp ha già in piano l’introduzione del mondo commerciale nella sua piattaforma.
Per ulteriori dettagli rimando alla pagina dedicata sul sito di Whatsapp.
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Come funziona?
I più curiosi si saranno chiesti come possa funzionare un metodo così sicuro. Proverò a spiegare senza entrare nei dettagli tecnici, nel modo più semplice e banale possibile, come viene assicurata la riservatezza nella crittografia end-to-end, in particolare la crittografia asimmetrica.
Prima di oggi, altre app avevano reso disponibile un servizio simile, ad esempio Telegram che cifra i messaggi tramite chiavi asimmetriche. Per cifrare un messaggio c’è bisogno di una chiave, cioè un algoritmo/procedimento con cui rendere illeggibile il messaggio a chi non conosce la chiave con cui è stato cifrato. Quindi per rendere riservato un messaggio bisogna assicurarsi che questa chiave sia davvero riservata e difficile da essere scoperta. La crittografia asimmetrica si basa sull’utilizzo di due chiavi, una pubblica e una privata, generate al momento del bisogno in modo automatico tra i due contatti, e che funzionano in modo tale che da una non si possa scoprire l’altra. Questo procedimento ha una base matematica molto forte e la si può semplificare brevemente, dicendo che grazie ad alcuni algoritmi è possibile fare un’operazione matematica semplice, il cui risultato è difficile/impossibile da scomporre nei dati iniziali in un tempo ragionevole.
Questo è uno schema su come funziona in linea generale, l’invio di un messaggio tramite crittografia asimmetrica:
Per adattare questo schema al caso di Whatsapp, basta pensare che le operazioni fino al messaggio cifrato, avvengono dal proprio smartphone, poi il messaggio viene consegnato ai server di Whatsapp che a loro volta lo inviano al dispositivo del destinatario che decifrerà il messaggio tramite una chiave privata e visualizzerà il messaggio.
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Frequenta la facoltà di Ingegneria Informatica a Bologna, è diplomato come ragioniere informatico.
Oltre al mondo dell’informatica, è un grande appassionato di motori.